Il Salento è una terra ricca di meraviglie naturali. Tra le tante Oasi immerse nel verde il Parco di Porto Selvaggio e la Palude del Capitano, appartenenti alla superficie di Nardò, occupano un posto di indiscusso rilievo.
Sviluppo e caratteristiche del Parco
Il Parco di Porto Selvaggio prese vita negli anni Cinquanta, grazie a un intervento di riclassificazione del territorio effettuato dal Corpo Forestale dello Stato che trasformò l’area, al tempo costituita fondamentalmente da distese pietrose, in una fitta zona boschiva.
L’estensione del parco supera i 1.100 ettari, un quarto dei quali occupati da una pineta, formata prevalentemente da pini d’Aleppo. Il Parco percorre il litorale per circa 7 chilometri e, proprio nel tratto costiero, presenta alcune tra le sue più belle attrazioni, su tutte la Grotta del Cavallo, i cui primi insediamenti urbani risalgono a circa 35 mila anni fa, testimoniati da una serie di ritrovamenti archeologici di grande importanza.
Oltre alle grotte che si scorgono in superficie vi sono quelle situate sott’acqua: la più suggestiva è la Grotta delle Corvine, nella quale è possibile ammirare una nutrita fauna marina, popolata da saraghi, paguri e cipree.
Accanto allo spettacolo offerto dalla natura, il parco salentino vanta tre antiche torri, la Torre dell’Alto, la Torre Inserraglio e la Torre Uluzzu, tutte edificate per rilevare eventuali attacchi da parte degli invasori e ancora oggi ben conservate. L’esplorazione del parco regala degli splendidi percorsi, affrontabili sia a piedi che in bicicletta.
La Palude del Capitano
Il Parco di Porto Selvaggio comprende un’area di rilevante interesse paesaggistico, nota come Palude del Capitano.
Si tratta di uno specchio d’acqua, dove convivono correnti di acqua marina e acqua dolce e fredda di falda freatica, creatosi probabilmente a causa dello sprofondamento di un’antica caverna.
La natura incontaminata è la protagonista della palude: la vegetazione vede la presenza di pini, di cipressi e di graminacee, mentre la fauna conta su specie come la lucertola, il ramarro, il gheppio e la capinera.
Le Masserie Fortificate a Porto Selvaggio
Porto Selvaggio rappresenta una delle aree più suggestiva del Salento, in virtù del suo immenso Parco e delle splendide baie, oltre alle celebri masserie fortificate, caratteristiche costruzioni risalenti al periodo medievale.
Le origini delle masserie fortificate
L’area del Salento, sin dall’antichità, è stata vittima di invasioni di pirati, i quali erano soliti saccheggiare le località situate a ridosso del litorale, come ad esempio Porto Selvaggio. Per ovviare a questo delicato problema, furono edificate a partire dal XV secolo delle particolari costruzioni, ovvero le Masserie Fortificate.
Se le masserie tradizionali non erano altro che delle grandi aziende agricole di proprietà dell’aristocrazia, dotate di considerevoli spazi nei quali svolgere le attività rurali, le masserie fortificate si differenziavano da queste a causa di innovativi sistemi di difesa.
La fortificazione delle masserie consisteva nella costruzione di piani sopraelevati, di caditoie e di murature irrobustite, garantendo un livello di sicurezza decisamente maggiore, così da poter intercettare con anticipo gli eventuali attacchi dei nemici e, contemporaneamente, resistere in modo più efficace grazie alla della robustezza delle strutture. La maggior parte delle masserie fortificate, inoltre, era costantemente sorvegliata da uomini armati e a cavallo.
Le Masserie al giorno d’oggi
Con il passare dei secoli e con la fine del periodo feudale, le masserie fortificate persero il loro carattere tradizionale.
Le eccellenti tecnologie costruttive hanno permesso alle strutture di conservarsi in ottime condizioni e di mantenere alla perfezione il loro aspetto originale.
Considerando l’elevato interesse turistico suscitato dalle masserie fortificate, attualmente molte di esse si sono trasformate in attività imprenditoriali di diverso tipo.
Nell territorio di Porto Selvaggio sono numerose le masserie da visitare: una tappa perfetta di un itinerario storico-naturalistico imprescindibile per chiunque si trovi in vacanza nel Salento.