Viaggio sulle coste salentine: ecco le grotte più belle del Salento
La bellezza paesaggistica del Salento è dovuta alle sue spiagge bianche e agli antichi borghi, ma anche alla sua costa frastagliata e rocciosa, che grazie a fenomeni carsici secolari, presenta splendide grotte che i giochi di luce rendono quasi oniriche.
Costa Adriatica Salentina
Nella baia di Porto Badisco l’attività naturale di un antico fiume ha creato splendide grotte, come l’antichissima Grotta dei Cervi, chiamata così per i pittogrammi neolitici che rappresentavano scene di caccia di cervo. Sono stati rinvenuti qui manufatti di osso e ceramiche.
La Grotta di San Cristoforo, nella zona di Torre dell’Orso, è ugualmente antica, con iscrizioni latine e greche (come la “preghiera di felicior hispanius”) che dimostrano come fosse luogo di culto e rifugio di navigatori ed eremiti.
Famose sono poi le Grotte di Santa Cesarea Terme: qui scorrono sorgenti sotterranee termali con finalità terapeutiche per il benessere del corpo e dello spirito. Note sono le grotte “Fetida” per il forte odore dovuto alla decomposizione di gas, Solfatara, Sulfurea e Gattulla.
A San Foca gli innamorati ascolteranno antichi sospiri d’amore nella Grotta degli Amanti. Particolare è poi la Grotta della Poesia dove il tetto crollato ha reso queste grotte uniche: è chiamata così perché antichi poeti dedicavano odi alla bellissima principessa che qui faceva il bagno.
Tra Adriatico e Ionio
Una delle più spettacolari grotte si trova a Castro Marina, ed è la Zinzulusa, dal dialetto “zinzuli” che significa “stracci”. Splendide le forme assunte dalle stalattiti e dalle stalagmiti e sbalorditivi i resti di elefanti preistorici: qui si trova la “cripta”, habitat di pipistrelli e la grotta Cocito dove c’è un laghetto, scrigno di un ecosistema.
Sempre a Castro si possono ammirare la Grotta Azzurra, la Grotta Romanelli, un tempo abitata dall’uomo di Neanderthal e ricca di graffiti e reperti risalenti al paleolitico, tra cui ossa di pinguini boreali e gabbiani artici, la Grotta delle Streghe, per le rocce che sembrano mani ossute di streghe.
Sulla costa adriatica di Santa Maria di Leuca, presso l’insenatura del Ciolo, a Gagliano del Capo, meritano una visita la Grotta Grande, dove si trova un laghetto che i riflessi della luce colorano di verde e di rosso, e la Grotta Prazziche, dove sono stato ritrovati manufatti del neolitico e un osso di rinoceronte.
Sulla costa ionica, molte sono le grotte tra cui la Grotta Porcinara, antico rifugio messapico e romano, la Grotta del Bambino, dove è stato rinvenuto il dente di un infante, e la Grotta delle Tre Porte, con tre accessi al mare.