Torri Di Avvistamento nel Salento: scopriamo a cosa servivano

Torre Vado nel Salento
31 Ago

Torri Di Avvistamento nel Salento: scopriamo a cosa servivano

Una delle caratteristiche storico-artistiche del Salento è rappresentata dalle sue Torri di Avvistamento disseminate sulla costa.

Molte di esse furono costruite intorno alla metà del ‘500 per arginare i continui assalti da parte dei pirati turchi. Molte furono commissionate alle imprese locali o alle Università con promessa di successivo riscatto da parte del Viceré per disposizione di Carlo V.

Furono affidate poi ad un “capo torriero” ed alcuni guardiani, che potevano mantenersi in quanto autorizzati a riscuotere compensi dai casali dal territorio circostante, posti fino ad una distanza di 12 miglia dal mare, per garantirne la difesa.

Ma come veniva organizzata la difesa?

Le Torri avevano il compito preciso di dare l’allarme. I soldati o i civili a guardia, potevano avvistare immediatamente qualsiasi imbarcazione si dirigesse verso la riva o navigasse parallela alla costa.

Appena avvistato il naviglio partiva un sistema di segnali nella direzione delle altre torri e queste divulgavano la notizia con un tam-tam allertando il territorio e mettendolo in stato di difesa. Le masserie fortificate radunavano la popolazione dei dintorni, si barricavano e si preparavano all’assalto. I segnali trasmessi erano di varia natura e dipendevano anche dalla situazione atmosferica.

Generalmente si usavano segnali sonori con buccine e tamburi, ma, se il vento soffiava in direzione sfavorevole, si usavano dei segnali di fumo ottenuto bruciando legna bagnata, o si accendeva un fuoco, se si era di notte, coprendolo e scoprendolo in modo da dare intermittenza alla luce.

Tecniche costruttive delle Torri

Le torri, di norma, venivano edificate secondo il sistema del muro a secco. Le pietre grezze, scelte in modo da avere sufficiente aderenza tra di loro, venivano sovrapposte, senza aggiunta di particolari aggreganti. Erano di forma circolare con base ampia, tendente a ridursi di diametro man mano che si saliva.

Ne risultava una base a tronco di cono adatta a scaricare meglio il peso della torre e garantirne la stabilità. Questa base fungeva anche da serbatoio per la raccolta delle acque piovane, convogliate verso l’interno da un cordolo di raccolta posto tra essa e la torre.

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