Torre Guaceto: l’Oasi Naturale del Salento

Torre Guaceto
30 Giu

Torre Guaceto: l’Oasi Naturale del Salento

Nell’alto Salento, tra i comuni di Brindisi e Carovigno, sorge la riserva statale di Torre Guaceto, una grande area protetta che include oltre 1.000 ettari di superficie terrestre e più di 2.200 ettari di acque costiere.

Gestita dal WWF e da un consorzio sorto in capo ai comuni di Brindisi e Carovigno, la riserva tutela i grandi uliveti salentini, l’antico sistema agricolo impiegato da secoli in zona, con i muretti a secco a delimitare i fondi agricoli e i terrazzamenti, la vegetazione tipica, costituita da macchia mediterranea e lecceti e infine, le meravigliose spiagge e le dune costiere.

Ambiente e flora

La riserva statale di Torre Guaceto si configura come un quadrato pressoché regolare, tagliato in due dalla statale 379 che passa in prossimità del tratto costiero.

Gli ambienti naturali che dominano le zone a monte e a valle della strada si differenziano notevolmente. La fascia più elevata, infatti, presenta tratti boschivi e ampie zone coltivate, che si alternano agli uliveti, vero simbolo della tradizione agricola salentina.

Nell’area a valle, che si estende parallelamente alla linea di costa, spiccano le dune costiere, la macchia mediterranea e le zone umide, spesso formate dal fenomeno delle risorgive.

La linea di costa si presenta piuttosto lineare e caratterizzata da una costa rocciosa con pareti a picco, ma non eccessivamente alte. Salendo verso nord, in direzione Punta Penna Grossa, la costa diviene bassa e sabbiosa.

Fauna

Oltre ad alcuni rettili e a mammiferi quali la donnola, il tasso e la faina, prevalentemente notturni e molto schivi, spicca la presenza della testuggine d’acqua, con le sue caratteristiche macchioline gialle sul corpo molto scuro.

La zona è frequentata anche da colonie di aironi e aironi stellati, uccelli che prediligono gli ambienti umidi e le acque non molto profonde.

Volpi, cinghiali, gatti selvatici e alcuni esemplari di daino completano un quadro faunistico particolarmente vario e assortito, favorito dalla scarsa antropizzazione dei luoghi e dal lavoro delle associazioni che si occupano della tutela del parco.

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