Roca Vecchia e la Grotta della Poesia

23 Apr

Roca Vecchia e la Grotta della Poesia

In molti casi i posti più belli sono ammantati di dolci leggende ed il Salento è ricco di luoghi così, proprio come una delle Marine di Melendugno: Roca Vecchia.

Roca Vecchia

Roca Vecchia sorge nella zona centro orientale del Salento, peraltro a solo 20 km dalla splendida città di Otranto.

Oggi il visitatore vede un ridente centro turistico, ma il passato di questo luogo affonda le radici in un tempo lontanissimo quando qui vivevano i messapi sin dal IV a.C.: scavi recenti hanno infatti riportato alla luce ruderi di mura, di abitazioni e di fortificazioni risalenti all’età del bronzo.

Roca Vecchia è, assieme a Sant’Andrea, l’unica Marina di Melendugno dalla costa rocciosa e frastagliata, ed è inoltre dominata dalla quadrata torre di avvistamento del ‘500, un tempo nota come Torre di Maradico ed eretta, come le altre presenti in Salento, come difesa contro le incursioni saracene.

La torre sorge a due passi dalle rovine dell’antico castello trecentesco, distrutto dai turchi nel 1480 e diventato poi covo di corsari fino all’abbattimento voluto dallo stesso Carlo V nel 1544.

La Poetica Grotta

Il vanto di Roca Vecchia è la Grotta della Poesia: si tratta di una delle più belle piscine naturali al mondo, dove l’acqua cristallina assume magiche tonalità di azzurro.

Inizialmente era una vera e propria cavità, ma fenomeni carsici ne hanno causato col tempo il crollo del tetto, lasciandole l’aspetto odierno. All’interno della grotta sono state ritrovate molte iscrizioni relative alla civiltà messapica dalle quali si deduce che all’interno si adorava il Taotor, un dio indigeno pregato per propiziare salvezza.

Il nome deriva dal greco posià e fa riferimento ad un’antica sorgente di acqua dolce qui presente, ma la leggenda è molto più romantica, e narra infatti di una principessa che aveva l’abitudine di fare il bagno in queste chiare acque ed era talmente bella, da attirare cantori da ogni dove e questi, da lei ispirati, creavano sublimi poemi su regine nordiche, orientali o su bellissime ninfe.

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