Must: il museo da visitare a Lecce
La regina del Salento, con il suo immenso patrimonio storico-architettonico, è Lecce: molti sono i luoghi sorprendenti della città, dalla scenografica Piazza Duomo alla centrale Piazza Sant’Oronzo fino ad arrivare alla splendida Basilica di Santa Croce, il gioiello del tipico barocco leccese. Nel cuore del bellissimo centro storico si trova però anche l’interessante Museo Storico della città.
La sede nell’antico monastero
Il cosiddetto Must ha sede in quello che era l’antico convento di Santa Chiara, a due passi non solo dall’omonima chiesa ma anche dal suggestivo e antico Teatro Romano, ben visibile dallo stesso museo: è sorprendente come passeggiando tra i vicoli della città, si scorga quasi inaspettatamente questo antico teatro del II d.C. conservato ottimamente.
L’affascinante struttura del monastero, risalente probabilmente al 1410, si pensa sia stata fondata da frate Tommaso Ammirato che dal 1429 al 1438 fu anche il vescovo di Lecce. Secondo alcune fonti documentate, il monastero comprendeva un refettorio, tre dormitori e 20 celle e le ultime ad abitarlo fino al 1866 sono state delle clarisse.
Il restauro successivo ha valorizzato la struttura, tipo palazzo a corte nel cuore di Lecce, e che già di per sé è un museo: ricche cornici dei chiostri, gli architravi delle finestre e la luminosità, proveniente dai cortili interni, delle sale con archi a volta.
L’arte in mostra
Il piano terra ospita la Galleria di Arte Contemporanea, impreziosita dall’esposizione permanente delle opere realizzate dal salentino Cosimo Carlucci.
Al primo piano è invece possibile ammirare numerose testimonianze e reperti di vari periodi storici attraversati da Lecce, dall’antichissima epoca messapica a quella romana, da quella cinquecentesca a quella più recente del ‘900. Interessante è poi la collezione di locandine dei film degli anni ’50 donati al museo da uno dei cinema più antichi di Lecce.
Sovente il Must ospita mostre temporanee, come quella recente dedicata alla nota fotografa americana Jenny Okun, ma anche iniziative didattiche e creative per le famiglie e per dilettare anche i visitatori più piccoli: il tutto per avvicinare il visitatore di qualunque età all’arte in ogni sua forma.