La costa selvaggia di Tricase Porto: tra storia e leggenda

10 Giu

La costa selvaggia di Tricase Porto: tra storia e leggenda

Tricase sorge in quella parte del Salento definita “la terra dei cinque castelli”, dislocati tra il centro e le frazioni. Una delle tante bellezze architettoniche è il maestoso “Palazzo Gallone” del XV secolo, vera fortezza con tanto di torrioni, e la “Chiesa Madre” del 1763.

Non si dimentichi inoltre che il territorio tricasino ospita la leggendaria “Quercia dei cento cavalieri”, cioè la famosa Quercia Vallonea di circa 700 anni sotto la cui chioma di quasi 700 metri quadrati si racconta riparò Federico II con tutta la sua corte.

La costa tricasina: le meraviglie naturalistiche

Tricase Porto è la marina del borgo, costituita da una costa prevalentemente rocciosa ricca di cavità naturali e anfratti come la splendida “Grotta Matrona“, dove le infiltrazioni della luce solare rendono le acque di un azzurro magico.

Questa grotta calcarea si trova presso una delle meraviglie del Salento, il “Canale Lu Riu“, a Marina Serra facente parte sempre della costa di Tricase: si tratta di una splendida insenatura le cui pareti a strapiombo sono state plasmate nei secoli dalla forza dei venti e del mare, ed ammantata di una tetra leggenda secondo la quale nelle giornate ventose si sentono risuonare le campane della chiesa creata e distrutta dal diavolo.

Il mare che lambisce questo tratto di costa adriatica è limpido e cristallino e i fondali possono essere ammirati anche laddove raggiungono alte profondità.

Tracce storiche di Tricase Porto

La costa di Tricase si presenta al visitatore come un teatro naturale sul mare aperto, dominata dalla “Torre del Sasso” edificata nel XVI secolo con pietrisco, terra rossa e tufo come baluardo difensivo contro i pirati turchi.

Sull’altura all’estremità nord si ergeva un’altra torre cinquecentesca eretta allo stesso scopo da Carlo V, ma fu distrutta dagli inglesi agli inizi dell’800 e al suo posto fu posizionato un cannone di cui non resta traccia ma che diede il nome a questa altura, appunto “Pizzo Cannone“.

A sud di questa spettacolare insenatura invece si erge il “Muraglione“, il molo risalente al 1842 nato anch’esso per difendere le imbarcazioni dalle frequenti incursioni dei pirati.

portoselvaggio