Una delle Perle del Salento: la marina di Pescoluse
Pescoluse, affacciata placida sul Mar Ionio, è la Marina del comune di Salve, uno dei borghi più antichi di tutto il Salento, fondato dai romani ma con resti archeologici che ne fissano l’origine a epoche ben più antiche.
La quiete di Pescoluse
Pescoluse è rivolta verso sud ed è per questo che le sue acque dalle meravigliose tonalità turchesi sono spesso calme e lambiscono dolcemente un litorale fatto di sabbia soffice e bianca e di morbide dune: i tramonti a Pescoluse colorano di arancio la costa offrendo al fortunato visitatore spettacoli indimenticabili.
La bellezza di Pescoluse sta poi nella tranquillità del borgo: se di giorno la spiaggia è frequentata, all’imbrunire si resta sorpresi dalla tranquillità della costa e del paese, in quanto i divertimenti si spostano nelle vicinissime Torre San Giovanni e Torre Vado, chiamata così in nome della cinquecentesca torre di avvistamento, ricca di locali e mercatini dove poter gustare le leccornie locali.
Tracce storiche sul territorio
Il paesaggio caraibico non deve però far dimenticare quanto la zona sia ricca di testimonianze storiche, antichissime come il “Dolmen Argentino“, struttura megalitica che cela una grotta ipogea, e le tipiche pajare: queste ultime sono casupole di pietra realizzate con le stesse modalità usate per realizzare quei muretti a secco che delimitano i secolari uliveti e che caratterizzano questa assolata terra.
Suggestivi poi il “Pozzo Monumentale” che sorge quasi dal nulla con la sua bianca pietra leccese, e la “Masseria Borgino” dove si trova una torre realizzata, come le altre costiere, nel ‘500 per avvistare preventivamente quei pirati saraceni che imperversavano in passato sulle coste salentine.
Altri siti si trovano poi nella vicina Salve come le famose “Grotte Montani” in una delle quali sono stati rinvenuti non solo resti di utensili in selce ma anche fossili di animali vissuti almeno 70.000 anni fa.
Salve è stata una città messapica e la più importante testimonianza di questo passato è la “Chiusa dei Fani“, un vasto pianoro dove sono stati ritrovati i resti di un villaggio messapico fatto di legni e fango, comprese enormi pietre parti di una cinta muraria imponente.